«Sostenibilità e progresso per essere riconoscibili»

Durabilità e facilità di manutenzione: ecco il segreto delle facciate del palazzo in corso massimo a Torino

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Oltre diecimila metri quadrati di show-room tra Italia e Fran­cia, un e-commerce con oltre duemila prodotti in vendita, costante presenza ed accompagnamento del cliente da parte di personale competente e coinvolto, logistica e consegna sul cantiere così come direttamente a casa del cliente e posa in opera certificata: tutto questo è il sistema messo in campo da Luca Berardo, amministratore delegato di Berardo Cerami­che-Casaoikos Spa, distributore di ceramiche e materiali edili nonché presidente di Assoposa e vicepresidente EUF, associazione europea della posa in opera della ceramica. Inoltre, Berardo è già presidente di Sercomated, la società di servizi di Feder­comated che unisce produttori e distributori del mondo dell’edilizia per fornire servizi strategici.

Al centro della sua attività, signor Berardo, un tema a lei molto caro: la creazione di valore nel settore della distribuzione edile. Come è riuscito nel corso di questi anni a valorizzare e rinnovare l’immagine della filiera?

«Attraverso un continuo dialogo con i protagonisti del comparto, rivenditori e produttori di materiali edili, cercando sempre un approfondimento sulle diverse e nuove leve che consentono di portare in alto il valore del prodotto edile: dal sempre più importante ruolo dello store fisico ai nuovi modelli di offerta delle altre filiere che si intrecciano con la distribuzione edile; dai servizi digital alla sostenibilità e circolarità alle innovazioni dei materiali fino alle partnership con i produttori».

Come ritiene, dal suo osservatorio, essere cambiato il mercato e come si possono cogliere le nuove opportunità legate anche al tema della sostenibilità?
«Occorre rimarcare che in Italia, ma non solo, il connubio tra ceramica e sostenibilità sta emergendo come una tendenza sempre più seguita e realizzata attraverso iniziative mirate ed efficienti. Il settore ceramico si sta orientando verso il futuro, adottando pratiche che uniscono estetica e responsabilità am­bientale. Non possiamo dimenticare che materiali eco-compatibili e processi produttivi a basso impatto ambientale definiscono il futuro delle piastrelle, così come di ogni oggetto in ceramica. I design sostenibili non solo rispettano l’ambiente, ma offrono anche soluzioni funzionali e innovative. Come una delle nostre ultime realizzazioni, progettata per migliorare il benessere e la sicurezza degli spazi e di chi li vive, abbinandole a valori estetici e tecnici di altissimo profilo».

Ci può spiegare meglio?

«Si tratta di un cantiere realizzato in corso Massimo a Torino, che abbiamo ultimato recentemente, nel quale abbiamo predisposto, con la collaborazione dello studio di progettazione dell’architetto Marco Aimetti di Box Architetti e con l’impresa Secap Spa di Torino il rifacimento delle facciate dell’immobile con lastre ceramiche anti batteriche prodotte da Iris Ceramica Group. Ci siamo affidati ad Active Surfaces® che aggiungono alla bellezza del design vantaggi permanenti per la salute e l’igiene, offrendo in questo caso ai committenti, ma possibile anche per le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori e tutte le famiglie, la possibilità di fare scelte più consapevoli e lungimiranti. Que­sto rivestimento insomma, grazie ad un particolare sistema che utilizza un processo chiamato fotocatalisi è in grado di sfruttare la luce per attivare gli ioni d’argento o il biossido di titanio. Questo processo innesca una reazione chimica che elimina batteri e virus, mantenendo la superficie delle piastrelle in ceramica libera da germi. In particolare, ed il caso del cantiere di corso Massimo a Torino è esaustivo, nelle applicazioni in facciata esterna, favorisce l’eliminazione delle molecole nocive prima che queste possano penetrare all’interno degli ambienti attraverso le finestre o le prese d’aria dei condizionatori posizionati solitamente all’esterno degli edifici. Gli effetti attivi di questa particolare ceramica, inoltre, non si esauriscono nel tempo o con un uso intenso della superficie. Un altro fattore non trascurabile fa riferimento all’efficacia auto-pulente: lo sporco aderisce meno alla superficie, facilitandone la rimozione. L’efficacia “self-cleaning” permette di pulire le superfici in esterno con semplice acqua piovana, abbattendo gli elevati costi di manutenzione e ripristino richiesti per le pareti esterne tradizionali. Poi, è si­gnifi­cativo ri­mar­care ancora che queste lastre ceramiche Active Surfaces® sono il frutto di una ricerca 100% italiana iniziata oltre 10 anni fa grazie alla sinergia con il Dipartimento di Chimica dell’Università degli studi Milano».

Possiamo allora sostenere che anche nel mondo della ceramica l’innovazione tecnologica apre nuovi orizzonti?

«Certamente. Tecniche avanzate consentono la creazione di superfici antibatteriche e di materiali autorigeneranti, promuovendo la durabilità e riducendo la necessità di sostituzioni frequenti. La ceramica sostenibile non è solo una tendenza, ma una necessità che guida l’industria verso un futuro più verde. L’utilizzo di materiali e processi produttivi a basso impatto dimostrano che è possibile coniugare la bellezza intrinseca e il design della ceramica con la responsabilità ambientale. Ce lo chiede il mercato, ma è una sensibilità sempre più condivisa anche dai nostri partner attenti e da molti professionisti. Abbiamo tutti compreso che lo sviluppo dell’architettura contemporanea deve rispettare la natura per soddisfare le esigenze umane».