Camera di commercio di Cuneo: condivisione e valorizzazione del patrimonio artistico

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Nel “Salone del futuro” della Camera di Commercio sono ora esposti alcuni dipinti di proprietà del Comune di Cuneo. I quadri sono stati trasferiti nel rinnovato salone di front of-fice, in forza di una convenzione stipulata nei mesi scorsi e che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale della Città. Come primo atto della nuova convenzione, si è deciso di proporre cinque dipinti che hanno fatto parte della mostra ‘Montagne senza frontiere’ in palazzo Samone (25 maggio – 8 settembre 2024). Poiché ancora non è concluso l’anno di Cuneo città alpina, la volontà è stata di rendere ancora fruibili questi quadri, che sono parte della donazione testamentaria dei coniugi Vanna e Giulio Ferrero al Comune di Cuneo. L’allestimento espositivo comprende inoltre un acquerello di Marco Lattes, anch’esso parte della collezione Ferrero, e un olio su tela di un altro pittore cuneese, Giuseppe Brignone.

I quadri, il cui trasferimento ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza, resteranno in esposizione per tre mesi, come definisce la Convenzione.

Così l’Assessora alla cultura Cristina Clerico: “Siamo molto contenti di vedere la concretizzazione di ciò che la convenzione sottoscritta con la Camera di commercio prevede. Tanto più che ci dà la possibilità, in questa occasione, di proporre ai frequentatori della Camera di Commercio cinque dipinti per noi particolarmente preziosi, perché parte della cospicua eredità Ferrero. L’arte entra a far parte della quotidianità della Camera di Commercio e l’eredità Ferrero viene valorizzata, come è giusto che sia: è una iniziativa dal bi-lancio totalmente positivo. E auspico sia semplicemente la prima di un lungo e lungimirante percorso che la Camera di Commercio, che ringrazio, ha voluto costruire con il Comune di Cuneo”.

Il Presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto afferma “Il progetto Arte e condivisione ci consente di promuovere la cultura all’interno degli ambienti di lavoro e di offrire visibilità alle opere d’arte in contesti insoliti, rafforzando così i rapporti di collaborazione della nostra Istituzione economica con gli attori del territorio anche in ambito culturale. Con questa iniziativa, per la quale ringrazio il Comune di Cuneo, il nostro Ente pone un altro tassello nel percorso che ci ha visto assegnare nel settembre 2024 il primo Sigillo d’Oro alla Cultura. A questo comparto, che genera ricadute economiche e occupazionali interessanti, abbiamo dedicato uno specifico focus che presenteremo il 12 novembre.”

Di seguito l’elenco dei dipinti esposti in Camera di Commercio che potranno essere ammirati il pomeriggio del 12 novembre, a margine dell’evento su Imprese culturali e creative in Provincia di Cuneo, in una speciale visita guidata.

Giorgio Bergesio (Marene, 1919 – Savigliano, 1973), Paesaggio alpino, 1972, Olio su tela. Vedute agresti e collinari, scene di caccia, scorci urbani e paesaggi montani, costituiscono la parte più consistente del lavoro di questo pittore, in cui la figura umana non emerge quasi mai in modo significativo. Segnato profondamente dalla partecipazione alla II guerra Mondiale, Bergesio è stato pittore autodidatta: dopo aver lavorato per alcuni anni nella Società nazionale delle Officine di Savigliano, dal 1959 alla morte si dedicò a questa passione.

Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Borgo alpino, acquerello su carta, senza data. L’insegnante di matematica, perseguitato e costretto a nascondersi per non essere de-portato nei campi di concentramento nazisti, nel dopoguerra si dedicò intensamente alla pittura. Paesaggi e scorci di luoghi alpini, sovente innevati, furono tra i suoi soggetti privilegiati.

Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Paesaggio estivo di langa, acquerello su carta con cornice in legno dipinto, 1973. Paesaggio acquerellato tipico del Lattes maturo, capace di mescolare con grande perizia toni tenui e tinte più scure. Lattes amava il territo-rio di Langa e lo ritraeva con grande maestria e con affetto.

Cesare Maggi (Roma, 1881 – Torino, 1962), Monte Bianco, 1940, olio su tavola. Conosciuto da un folto pubblico, nazionale e internazionale, come ‘il pittore della montagna’, l’esperienza pittorica di Maggi comincia sulle orme del Divisionismo e di Giovanni Segantini, per affrancarsi attraverso uno stile personale. Vallate e profili di monti sono uno dei soggetti più sentiti e ricorrenti.

Italo Mus (Châtillon, 1892 – Saint-Vincent, 1967), ‘Montanaro al focolare’, 1967, olio su tela. È una delle ultime opere del più noto tra i pittori valdostani del ‘900, che qui presenta un soggetto a lui molto caro, soprattutto negli ultimi anni di vita: uno dei tanti personaggi che andava ad incontrare in sperdute borgate valdostane, spesso avvolti in ampi mantelli e ritratti in interni scuri accanto alla fiamma del focolare.

Marco Perotti (Caraglio, 1921 – Cuneo, 1980), ‘Mezzogiorno ad Arpy – Valle D’Aosta’, 1971, olio su tela. Amante della pittura impressionista, il mondo di Perotti è stato soprattutto il paesaggio, che interpretava sobriamente. Nella tela esposta il profilo dei monti e un cielo grigio fanno da sfondo ad un primo piano dove sono raffigurate baite e un fontanile.

Giuseppe Brignone (Taratasca, 1929 – Cuneo, 2017), Tetto Virulà – Limonetto, 1986, olio su tela. L’artista, deceduto nel 2017, era profondamente legato alla città di Cuneo. Negli anni ha partecipato a numerose mostre collettive sul territorio e oltre, e ha raccolto premi e riconoscimenti. La sua produzione riguarda quadri ad olio dipinti en plein air, come i maestri dell’Impressionismo che lo hanno ispirato, che riproducono luoghi del territorio, in tutte le quattro stagioni.

cs