«Il reinserimento dei detenuti può essere una seconda chance»

Alessandro Romano, amministratore delegato di Euro1 ha presentato a Fossano il progetto solidale di McDonald’s: «Anche per fare del bene ci vuole coraggio, superando i pregiudizi»

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«È stata una serata ricca di pathos ma anche molto costruttiva. Sono certo che da questa esperienza nasceranno altre iniziative positive e solidali». Con queste parole Alessandro Romano, amministratore delegato di Euro1, la società licenziataria dei ristoranti McDonald’s in provincia di Cuneo ha commentato la serata organizzata a Fossano, dal significativo titolo: “Lavoro: genesi di un riscatto”.
Nel corso di questo incontro, spiega ancora Romano, «ab­biamo voluto raccontare un’iniziativa messa in campo presso il locale McDonald’s di Fossano, dove dal mese di luglio sono state inserite nell’organico collaboratori, in particolare due persone che stanno scontando una pena nella Casa circondariale di Fossano. Un’esperienza davvero molto positiva ed arricchente per tutti: per noi come società, per i 35 addetti che lavorano nel locale e per i nuovi collaboratori, che si sono perfettamente integrati nella squadra di lavoro. Non era così scontato che il team si integrasse, che ogni cosa funzionasse al meglio, ed invece al di là di ogni pregiudizio, sotto il segno dell’inclusione, il reinserimento di due detenuti nel mondo del lavoro è stato un successo. Tanto da consigliare la stessa esperienza di Euro1 ad altri imprenditori, ad altre realtà economiche della Granda».
E se l’obiettivo era quello di far conoscere il progetto – che ha basi ben strutturate nella legge dello Stato denominata Smuraglia ed è sostenuto anche da un’apposita norma della Regione Piemonte -, la sfida è stata vinta, come spiega anche il diretore generale della provincia di Cuneo di Confesercenti Nadia dal Bono: «Molti dei nostri associati si sono già rivolti al nostro ufficio per avere ulteriori informazioni. Come associazione di categoria abbiamo sostenuto il progetto fin da subito, convinti che si possano far incontrare due realtà distanti tra di loro ma che, attraverso la solidarietà e la voglia di mettersi in gioco, possono collaborare, ottenendo ottimi risultati, come nel caso di Euro1».
Il reinserimento lavorativo nel locale McDonald’s di Fossano, è stato realizzato grazie all’indispensabile supporto della Casa Circon­dariale – rappresentata durante la presentazione dal funzionario giuridico pedagogico Antonella Aragno – e l’associazione “No profit” che fa parte del Terzo Settore Seconda Chance, fondata dalla giornalista di La 7 Flavia Filippi, che ha in Piemonte la sua referente in Claudia Polidoro. Se­conda Chance promuove a livello nazionale il progetto che mette in contatto aziende e istituti di pena.
«Il percorso per individuare i soggetti idonei per un’occupazione esterna è lungo e meticoloso», precisa Anto­nella Aragno, «e parte dalla formazione lavorativa dello stesso detenuto, che magari ha seguito dei corsi formativi in carcere».
«La pena va assolutamente scontata», ribadisce Claudia Polidoro, «ma può diventare una grande opportunità per rimettersi in gioco ed avere una seconda opportunità, anche per affrontare nel modo giusto il percorso di vita una volta finito di scontare la pena. Esistono purtroppo molti preconcetti, ma io invito gli imprenditori della Granda ad informarsi, senza impegno, sulle procedure e sulle possibilità offerte. Il timore che il detenuto possa creare difficoltà all’interno dell’azienda è un pregiudizio che deve essere sfatato. Certo può accadere ma è molto raro. Dare una possibilità a chi ha sbagliato vuol dire, spesso, salvare una vita. Inoltre la stessa azienda ha un ritorno di immagine molto positivo per questa azione di solidarietà verso il prossimo. Per questo ringrazio e mi complimento con Euro1 ed il suo amministratore delegato Romano, per aver avuto il coraggio di lanciare il cuore oltre l’ostacolo».
«La percentuale dei detenuti che ricadono nel giro dell’illegalità dopo aver appreso un lavoro da svolgere anche una volta terminata la propria pena detentiva è davvero molto bassa», ha ricordato Bruno Mellano, Garante regionale dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà. All’incontro erano presenti molti avvocati, imprenditori e rappresentanti di cooperative sociali. Hanno portato il loro saluto Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio Re­gionale della Regione Pie­monte e Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo.
Nella seconda parte della serata, Alessandro Romano ha dialogato con Michele Padovano, dirigente sportivo ed ex calciatore, che ha giocato in diverse squadre di serie A ed ha vinto la Champions League con la Juventus. Padovano ha ripercorso la drammatica esperienza che lo ha visto protagonista di un clamoroso caso di malagiustizia, conclusosi dopo 17 anni con una assoluzione in formula piena. La sua esperienza e ciò che ne è derivato nel bene e nel male, l’ex calciatore lo ha voluto raccontare nel libro “Tra la Champions e la Libertà. La partita in difesa di un attaccante per difendere la vita”.