“Sono molto contento per aver avuto la possibilità di dare spazio a ragazzi molto giovani e che si allenano coi noi dal 26 luglio. Per capire, soprattutto, quanto siano cresciuti. Un conto è giocare con gli Juniores Nazionali e i pari età e un conto è giocare con i grandi. La Lavagnese ha fatto un turnover diverso rispetto al nostro. Quella del Bra è stata una gara positiva. Nel primo tempo abbiamo lavorato bene, trovando il provvisorio pareggio su rigore. Sotto 2-1, in tutto il secondo tempo abbiamo fatto la partita. A pochi istanti dal termine, è arrivato il loro 3-1. Con sette 2007 in campo, ci può anche stare. Per noi, domenica con l’Albenga, è la partita della vita. Dobbiamo e vogliamo continuare il nostro percorso. Il Bra vuole rimanere dov’è, non vuole fare la comparsa. Il nostro obiettivo iniziale era diverso, però non ci tiriamo indietro e vogliamo lottare. Nonostante i due infortuni gravissimi che hanno colpito la nostra rosa, ovvero Quitadamo e Amansour. Stringiamo i denti, guardiamo avanti e lottiamo fino all’ultimo secondo“.
Fabio Nisticò, tecnico del Bra, telefonicamente ci ha analizzato il ko “indolore” a Lavagna con la Lavagnese di oggi pomeriggio: 3-1 per i bianconeri, in una gara affrontata con “ampissime” rotazioni tra titolari e panchina. Nei Trentaduesimi di finale della Coppa Italia di Serie D, dunque, vincono i genovesi e ottengono il pass per i Sedicesimi. Di Davide Aloia, su rigore, il timbro dei braidesi. Doppietta Cardellino e rete di Pastorino, per la Lavagnese. Archiviata la Coppa Italia, il Bra domenica 17 novembre (ore 14,30 all’Attilio Bravi) riceverà l’Albenga per la 14esima di andata.