Brovia (Cheraschese):”Scelte tecniche sbagliate all’inizio”. Calandra (Olmo) “Pari il risultato più giusto)

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Domenica 26 ottobre 2014 – ore 20.34 – E’ un sincero mea-culpa quello fatto a fine gara dal tecnico della Cheraschese Gianluca Brovia, coraggioso in alcune scelte tecniche ad inizio gara che avrebbero potuto condizionare negativamente il match dei suoi ragazzi, ma bravo a rimediare in corsa riuscendo a girare la partita a proprio favore

“Nel primo tempo tutti rivedibili compreso il sottoscritto, che ha provato a giocare con la squadra a quattro per poi renderci conto dopo che ogni lancio lungo loro poteva metterci in difficoltà. Poi, una volta ritornati a tre, le cose sono cambiate e non abbiamo più rischiato nulla. Forse avrei dovuto pensarci prima, mi dispiace perchè avrei potuto rovinare la partita. Per il resto buona intensità, buona velocità…poi anche oggi avevamo in campo otto giocatori nati dal 1990 in poi, quindi avevamo tanta corsa ma difettavamo in equilibrio. Oggi era importante ritornare a vincere e recuperare dopo la sconfitta di Castellazzo, era importante salire a 20 punti e spaccare la classifica, ce l’abbiamo fatta quindi va bene così”. Poi un chiarimento su un’espulsione poco comprensibile vista dagli spalti “Io stavo urlando a Del Buono che era appena stato espulso in un momento che sarebbe stato decisivo per noi, perchè avremmo giocato l’ultima parte della gara in superiorità numerica, l’arbitro non ha capito e mi ha allontanato dal campo”. Moderatamente deluso invece l’allenatore dell’Olmo Pierangelo Calandra, che se da un lato torna a casa con una sconfitta che brucia, dall’altra può consolarsi nel vedere la propria squadra competere alla pari con squadre d’alta classifica “Loro sono più forti di noi, sono una squadra costruita per vincere il campionato eppure ce la siamogiocata alla pari prendendo purtroppo tre gol su nostri errori difensivi. E’ un peccato perchè il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, anche perchè alla fine c’era un rigore netto che l’arbitro non si è sentito di fischiare. Rimane la convinzione di potercela giocare con tutti, anche con le squadre sulla carta più forti”.