Ipla e Uncem insieme per il rilancio della filiera forestale regionale

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Prioritario un “progetto regionale castagno”

Domenica 16 novembre 2014 – 9.00

Ipla e Uncem insieme, per il rilancio della filiera forestale regionale. Sinergia e condivisione di progetti e obiettivi tra i due soggetti, pronti a individuare i punti di interazione nel lavoro sul territorio.

L’Ipla, l’Istituto per le piante da legno e l’Ambiente, su mandato della giunta regionale, ha l’obiettivo di trovare soluzioni per valorizzare il più possibile dei 980mila ettari di bosco piemontese, a cominciare dalle proprietà pubbliche, in modo da favorire una crescita economica dei territori grazie ad una gestione corretta e sostenibile.

 

Il presidente Uncem Piemonte Lido Riba: “Questo si traduce in alcune azioni che devono essere messe in atto. La prima riguarda la costruzione di una o più associazioni fondiarie o di un consorzio forestale snello, per risolvere il problema della parcellizzazione. Bisogna non sottovalutare i dati sui boschi di invasione (più 25% di superficie forestale in 20 anni, in tutto il Piemonte) per garantire un’azione di esbosco sostenibile capace di favorire l’attivazione di nuove aree agricole, necessità vera per le aree montane”.

 

L’azione congiunta di Uncem e Ipla permetterà anche un’azione più efficace nell’uso dei fondi europei del Piano di sviluppo rurale 2014-2020. “Alcuni milioni di euro potranno rendersi disponibili per le politiche forestali – aggiunge Igor Boni, presidente Ipla – che dovranno essere utilizzati per consolidare l’occupazione esistente e creare nuovi posti di lavoro, migliorando la biodiversità e il valore degli ecosistemi. Siamo d’accordo con Uncem ad esempio, nella costruzione di un progetto piemontese per valorizzare i 200mila ettari di castagneti”.

 

Uncem e Ipla concordano nell’evidenziare l’importanza strategica di tre fattori che dovranno concorrere allo sviluppo delle aree rurali e montane: la creazione di una stretta sinergia tra gli operai forestali regionali e i tecnici dell’Ipla; una revisione della legge e del regolamento forestale regionale; la costruzione dei Contratti di Foresta, valle per valle. “Non si tratta di una sovrastruttura in più – evidenzia Boni – ma di uno strumento operativo, con precise azioni e obiettivi, che risolverebbe problemi agli Enti Locali, vedendo le Unioni montane di Comuni come promotore e coordinatore”.

 

Redazione