Martedì 13 gennaio 2015 – Ore 18.00 – E’ uscito il primo libro che ricostruisce dettagliatamente la storia del calcio femminile italiano, intitolato “Quando le ballerine danzavano col pallone”, redatto da Giovanni di Salvo e pubblicato dalla Geo Edizioni srl di Empoli. Il testo è certamente un utile strumento per tutti gli addetti ai lavori che gravitano nel mondo del calcio femminile.
Il libro ricostruisce passo per passo l’epopea delle ragazze in pantaloncini e calzettoni. Il calcio femminile, come la sua controparte maschile, nacque in Inghilterra alla fine del ‘800 dello scorso millennio. In Italia, invece, arrivò solo nel 1933 a Milano col Gruppo Femminile Calcistico. Ben presto però le ragazze furono costrette a mettere il pallone in soffitta perché il calcio femminile venne ostracizzato dal CONI. Furono le ballerine a dare nuova spinta al movimento nei primi anni del secondo dopoguerra in quanto iniziarono ad esibirsi non solo sui palchi dei teatri ma anche nei campi da gioco. I primi campionati a livello nazionale sorsero solo alla fine degli anni sessanta. Uno degli epicentri nello sviluppo del calcio femminile fu anche la Trinacria con la nascita di una federazione sicula (la F.S.G.C.F.), fondata dall’Avv. Andrea Patorno. Nell’arco degli anni si alternarono più federazioni che organizzavano parallelamente campionati, coppa Italia e addirittura proprie nazionali. A volte tali istituzioni si fusero tra di loro o sparirono nell’arco di qualche anno. A piccoli passi il calcio femminile fu riconosciuto dal CONI ed entrò nella famiglia della FIGC e nel 1986 venne inserita in ambito della Lega Nazionale Dilettanti. Seguirono l’istituzione della Divisione Calcio Femminile e la sua recente trasformazione in Dipartimento. L’opera esamina altresì tutte le tappe fondamentali del movimento femminile: l’introduzione del calcio femminile come disciplina olimpica, la nascita delle competizioni europee per club (Italy Women’s Cup e Champion’s League), europei, mondiali ecc.
Un testo che raccoglie frammenti di storia, personaggi e defunte federazioni che rischiano di perdersi nelle pieghe del tempo. Non mancano aneddoti, curiosità e note di colore: dalla calciatrice “Miss” Paola Bresciano, che dopo aver ottenuto la fascia di più bella d’Italia si assicurò le gambe per un importo di mezzo miliardo delle vecchie lire, fino alle gemelline di Piacenza, che pur di giocare a pallone si travestirono da maschi. Una piccola appendice esamina il calcio femminile nelle sue altre incarnazioni: il calcio a 5 e il beach soccer.